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Miopia famigliare nella scelta di casa e mutuo !

20/07/2021

Una casa di proprietà è il sogno di tutti. Però bisogna fare attenzione quando si tratta di indebitarsi per averla, perché troppo entusiasmo può giocare brutti scherzi. È quello che segnala il recente rapporto di Nomisma intitolato "La casa e gli italiani".

Sono parecchie le famiglie che nel 2021 si dichiarano intenzionate all’acquisto di un’abitazione: 3,3 milioni, pari al 12,8% del totale (nel 2020 erano il 9,5%).

Occhio alla miopia familiare...

Per Nomisma, è sorprendente. È vero che il risparmio degli italiani è in aumento, che i tassi sui mutui sono bassi e che cresce anche l’ottimismo per futuro, grazie al successo del campagna vaccinale anti-Covid. Però questo clima rischia di indurre a scelte impulsive.

...e all’emotività

Secondo Nomisma, occorre non affrontare questa prospettiva in modo troppo emotivo. Se succede, si verifica una scarsa capacità di prevedere le difficoltà future, legate alla necessità di sacrifici per compensare la spesa pubblica salita in maniera esponenziale negli ultimi 2 anni.

Le tre squadre

Nomisma divide gli aspiranti acquirenti in tre squadre:

  • Gli equipaggiati - 1 milione di famiglie (3,9%) - che possiedono un reddito adeguato e possono muoversi con sicurezza.
  • Gli incauti - 1,8 milioni (7%) - che possono contare su reddito appena sufficiente per fare fronte all’investimento immobiliare.
  • Gli sprovveduti - 504.000 famiglie (1,9%) - che, nonostante non possano contare su risorse sufficienti, vogliono comprare un appartamento a tutti i costi.

Gli anziani

In Italia attualmente hanno una casa di proprietà soprattutto le persone tra 65 e 74 anni (81,5%) e gli over 75 (89,7%). Queste appartengono anche alle categorie, tra chi vive in affitto, che hanno maggiori problemi nel pagamento della pigione, con percentuali del 30,2% nella prima fascia d’età e del 24,7% nella seconda.

I giovani

Per quel che riguarda gli under 35, nei prossimi dodici mesi un giovane su quattro (23%, 523.000 persone) sta già cercando una casa in proprietà o intende cercarla entro breve tempo. Ciò spinge Nomisma a chiedersi se siamo di fronte a un passaggio di consegne del ‘sogno italiano’ tra vecchie e nuove generazioni o se, al contrario, si manifesta una ‘promessa pubblica’ che veda al centro il ‘sogno-casa attraverso il mutuo’, ma in uno scenario completamente diverso rispetto al passato.

Grandi e piccole città

Intanto, un giovane su tre (29,8%) vuole vivere in città con più di 100.000 abitanti; il 40,8 degli under 35 preferisce quelle medio-piccole (tra i 20.000 e i 100.000 abitanti); mentre un terzo degli anziani over 75 preferisce paesi e borghi.

Si cercano spazi esterni vivibili

Cambiano anche le aspettative. Spiega Marco Marcatili, coordinatore del rapporto ‘La casa e gli italiani’: Nelle fasi di restrizione ci siamo concentrati sulla casa come luogo della scuola, del lavoro e del tempo libero, nelle altre fasi di graduale riapertura abbiamo rivolto lo sguardo più alla dimensione outdoor della casa, in cerca di una migliore qualità del contesto e dei servizi. Insomma, si desiderano anche spazi esterni vivibili e dotati di servizi.

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